Inizia: 18/10/2019
21:00
Finisce: 18/10/2019
21:00

Sede Evento

Cinema Marconi Piove di Sacco

GPS: 45.29720806383367, 12.033965405074127

Ven 18_10 ore 21:00
Venerdì d’essai

Genere: Drammatico, Sentimentale
Anno: 2018
Regia: Zhangke Jia
Attori: Zhao Tao, Liao Fan, Yi Nan Diao
Paese: Cina, Francia, Giappone
Durata: 136 min

TRAMA
Il nuovo film di Jia Zhangke, regista cinese autore de IL TOCCO DEL PECCATO (Miglior Sceneggiatura a Cannes 2013), del Leone d’Oro STILL LIFE e dell’acclamato AL DI LÀ DELLE MONTAGNE, racconta la storia di Qiao (Zhao Tao), una ballerina innamorata di un gangster, Bin (Liao Fan), che, trovandosi coinvolta in un combattimento tra bande locali, per difenderlo spara un colpo di pistola. Per questo finirà cinque anni in carcere. Dopo il suo rilascio Qiao cercherà Bin per riprendere la sua vita con lui. Ma non tutto è rimasto come prima.

CRITICA
Tre segmenti ambientati in tre anni (2001, 2006 e 2018) e in due luoghi (Datong nello Shanxi e Fengjie nella regione di Chongqing e delle Tre Gole), che rappresentano altrettanti rimandi a momenti precedenti della filmografia di Jia. Al 2001 di Unknown Pleasures – ambientato a Datong – segue il 2006 di Still Life – ambientato a Fengjie – con situazioni e personaggi che ritornano sotto vesti solo lievemente differenti.
I figli del fiume giallo non si limita a una semplice riproposizioni di tempi e luoghi, è come se rivisitasse quelle opere e quelle sensazioni, forse – ma non è dato sapersi con certezza – recuperando anche del girato inedito. Anche dal punto di vista tecnico e stilistico, infatti, il regista alterna pellicola e digitale, dando la sensazione anche visiva di attraversare l’arco temporale della narrazione. La peregrinazione di Qiao nel segmento centrale di Fengjie ricorda da vicino il percorso della stessa interprete – sempre Zhao Tao, musa e moglie del regista – in Still Life, oggi come allora in cerca di un uomo che non si presenta a un appuntamento. Come se I figli del fiume giallo rappresentasse una raccolta di “non detti”, il completamento di fili mai riannodati in passato. Un arco temporale di 17 anni in cui sono cambiati irreversibilmente la Cina, il cinema, Jia e la sua musa: e di cui il film diviene una sorta di testimonianza, benché fittizia, romanzata e alterata nel contenuto, che traspone il tutto in una vicenda di jianghu, come da titolo originale (che traslitterato significa Jianghu Er Nv, “Figli e figlie del jianghu”).
Emanuele Sacchi mymovies.it

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Commissioni e Biglietti
Venerdì d'essai
6,00 €

Organizzatore

La Sala della Comunità-Cinema Marconi, che da gennaio 2008 è dotata della tecnologia di proiezione in digitale e dal 2013…